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Spirito Santo

Spirito Santo
Vieni....

Corpus Domini

Corpus Domini

Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.

Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità.

Maria SS. di Montevergine

S. Ignazio di Loyola

S. Ignazio di Loyola

S. Rita

S. Rita

S. Lucia

S. Lucia

Camminiamo sulla strada

venerdì 31 luglio 2009

Santi del giorno 31 luglio 2009

Sant' Ignazio di Loyola, Sacerdote
Loyola, Spagna, c. 1491 - Roma, 31 luglio 1556

Ferito all'assedio di Pamplona (1521), maturò nella lettura della vita di Cristo la decisione di passare dal servizio militare alla sequela del Signore. Fondò a Montmatre, Parigi, (1534) la Compagnia di Gesù (Gesuiti) per la maggior gloria di Dio a servizio della Chiesa in obbedienza totale al successore di Pietro. La sua esperienza spirituale é espressa negli 'Esercizi spirituali', da lui composti a Manresa (1523), che divennero una classica guida per l'itinerario spirituale. Promosse la catechesi e l'apostolato missionario ed ebbe tra i suoi discepoli san Francesco Saverio.
Altri Santi del giorno
San Calimero di Milano Vescovo
Sant' Elena (Elin) di Skovde
San Fabio il Vessilifero Martire di Cesarea di Mauritania
Beato Francesco da Milano Eremita
San Germano d'Auxerre Vescovo
Beato Giovanni Colombini
San Giustino De Jacobis da San Fele Vescovo
Beata Zdenka Cecilia Schelingova Martire

giovedì 30 luglio 2009

Santi del giorno 30 luglio 2009

San Pietro Crisologo, Vescovo e dottore della Chiesa
Imola, ca. 380 - 450

Sembra sia stato il primo vescovo di Ravenna di origine non orientale, consacrato probabilmente fra gli 424 e il 429. Famoso per le sue prediche, ad esse assistevano l'imperatrice Gallia Placidia con i suoi figli. La polemica cristologica del suo tempo é in tutte le sue opere e in particolare nei Sermoni, scritti nel periodo compreso tra il Concilio di Efeso e quello di Calcedonia. i Sermoni dimostrano la sua vasta e accurata preparazione, rivelano le preoccupazioni teologiche del suo tempo anche se lo stile é retorico ed accademico. Essi sono lo specchio della società che lo circondava ma dimostrano, per il calore umano e il fervore che da essi si sprigionano, che egli fu prima di tutto un pastore.
Altri Santi del giorno
Sant' Abdon Martire
Beato Arnaldo Amalrico Vescovo
Santa Donatella e compagne Martiri in Africa
San Leopoldo Mandic
Servo di Dio Luigi Sodo Vescovo
Santa Maria de Jesus Sacramentado (Venegas de la Torre)
Beata Maria Vicenta di S. Dorotea Chávez Orozco Fondatrice
Beati Martiri Spagnoli Fatebenefratelli
San Sennen Martire
San Terenzio di Imola Diacono ed eremita

mercoledì 29 luglio 2009

Santi del giorno 29 luglio 2009



Santa Marta di Betania
sec. I

Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: 'Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo'. Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire il servizio di ospitalità l'ascolto della sua parola.
Altri Santi del giorno
Santa Beatrice di Nazareth
San Berio Martire a Costantinopoli
Sant' Eugenio Martire
Santa Flora Martire
Santa Lucilla Martire
Sant' Olav (Olaf) Re di Norvegia
Santa Serafina di Mamie Vergine

martedì 28 luglio 2009

Santi del giorno 28 luglio 2009

Santi Nazario e Celso, Martiri
Paolino, biografo di sant'Ambrogio riferisce che il vescovo di Milano ebbe un'ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una chiesa davanti a Porta Romana, dove sorse una basilica a suo nome. Sulle reliquie di Celso, le ossa, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati a Milano nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano.
Altri Santi del giorno
Beata Alfonsa dell'Immacolata Concezione (d'India) Clarissa dell'India
Sant' Innocenzo I Papa
San Lucido di Aquara
Beata Mattia Nazzarei
San Pedro Poveda Castroverde Fondatore, martire
San Vittore I Papa e martire

lunedì 27 luglio 2009

Santi del giorno 27 luglio 2009

San Pantaleone, Medico e martire
m. 305 c.

Pantaleone nacque nella seconda metà del III secolo a Nicomedia in Turchia. Diventerà successivamente medico e sarà perseguitato dall'imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Fu condannato a morte nel 305: gli furono inchiodate le braccia sulla testa, che poi il boia gli mozzò. È il patrono di medici.
Altri Santi del giorno
Sant' Arnaldo di Lione Vescovo
San Bertoldo di Garsten Abate benedettino
Beata Camilla Gentili di Rovellone
San Clemente di Ochrida Vescovo
Beato Giacomo Papocchi da Montieri
Santa Giustina Vergine e martire
Beata Maria Maddalena Martinengo
Santa Natalia e compagni Martiri a Cordova
Beato Pietro Berno da Ascona Martire
San Raimondo Zanfogni Laico
San Simeone di Egee Diacono e stilita

domenica 26 luglio 2009

Santi del giorno 26 luglio 2009

Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria
I nomi dei genitori di Maria si conoscono dall'apocrifo 'Protoevangelo di Giacomo' (sec. II). Il culto di sant'Anna é documentato in Oriente nel sec. VI, in Occidente nel sec. X; quello di san Gioacchino nel sec. XIV. Nel rito bizantino il 25 luglio si ricorda la dedicazione a Costantinopoli di una basilica in onore di sant'Anna.
Altri Santi del giorno
Beato Andrea di Phu Yen Proto-martire del Vietnam
San Benigno di Malcesine Eremita
San Caro di Malcesine Eremita
Beato Jorio
Beati Martiri Agostiniani Recolletti in Spagna
Beato Roberto Nutter Domenicano
San Simeone di Polirone Eremita
Beato Tito Brandsma

sabato 25 luglio 2009

Santi del giorno 25 luglio 2009

San Giacomo il Maggiore, Apostolo
Martire a Gerusalemme nel 42 d.C.
Nato a Betsaida, era fratello di Giovanni Evangelista e figlio di Zebedeo e di Salome. Seguì Gesù fin dall'inizio della sua predicazione e, vittima di una prima persecuzione giudaica dopo la Pentecoste per cui fu imprigionato e flagellato, morì nel 42 d.C. durante la persecuzione di Erode Agrippa.. Secondo una tradizione non anteriore al VI secolo, Giacomo fu il primo evangelizzatore della Spagna, dove fu sepolto a Compostela. Il sepolcro contenente le sue spoglie, traslate da Gerusalemme dopo il martirio, sarebbe stato scoperto al tempo di Carlomagno, nel 814. La tomba divenne meta di grandi pellegrinaggi medioevali, tanto che luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica.
Altri Santi del giorno
Beato Antonio Lucci Vescovo
Beata Carmen Sallés Barangueras Fondatrice
San Cristoforo Martire in Licia
San Cucufate (Cugat) Martire a Barcellona
San Felice Martire
San Fiorenzo Martire
Santa Giusta Martire
Beato Pietro da Mogliano
Santa Valentina Martire

venerdì 24 luglio 2009

Santi del giorno 24 luglio 2009

San Jerbello (Sarbel, Charbel) Giuseppe Makhluf, Sacerdote
1828 - 24 dicembre 1898
Giuseppe Makhluf, nacque nel villaggio di Biqa 'Kafra il più alto del Libano nell'anno 1828. Rimasto orfano del padre a tre anni, passò sotto la tutela dello zio paterno. A 14 anni già si ritirava in una grotta appena fuori del paese a pregare per ore (oggi è chiamata "la grotta del santo").Egli pur sentendo di essere chiamato alla vita monastica, non poté farlo prima dei 23 anni, visto l'opposizione dello zio, quindi nel 1851 entrò come novizio nel monastero di 'Annaya dell'Ordine Maronita Libanese. Cambiò il nome di battesimo Giuseppe in quello di Sarbel che è il nome di un martire antiocheno dell'epoca di Traiano.Nel 1859 fu ordinato sacerdote e rimandato nel monastero da 'Annaya dove stette per quindici anni; dietro sua richiesta ottenne di farsi eremita nel vicino eremo di 'Annaya, situato a 1400 m. sul livello del mare, dove si sottopose alle più dure mortificazioni. Mentre celebrava la s. Messa in rito Siro-maronita, il 16 dicembre 1898, al momento della sollevazione dell'ostia consacrata e del calice con il vino e recitando la bellissima preghiera eucaristica, lo colse un colpo apoplettico; trasportato nella sua stanza vi passò otto giorni di sofferenze ed agonia finché il 24 dicembre lasciò questo mondo.
Altri Santi del giorno
Beato Agostino da Biella Domenicano
Beato Antonio Della Torre da L'Aquila
San Boris (Romano) di Russia Martire
Santa Cristina di Bolsena Martire
Beato Donato da Urbino Francescano
Beata Giovanna da Orvieto Domenicana
Beato Giovanni Soreth
Beato Giovanni Tavelli da Tossignano Vescovo di Ferrara
San Gleb di Russia Martire
Beata Ludovica di Savoia
Santi Magi d'Oriente Adoratori di Gesù Bambino
Beata Mercedes del Sacro Cuore (Mercedes Prat Y Prat) Martire
Beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico Mazzarella) Francescano

giovedì 23 luglio 2009

Santi del giorno 23 luglio 2009

Santa Brigida di Svezia, Religiosa
Uppsala, Svezia, 1303 - Roma, 23 luglio 1373

Madre di otto figli fra i quali santa Caterina di Svezia, rimasta vedova si dedicò totalmente alla vita ascetica e contemplativa. Terziaria francescana, diede origine al nuovo ordine del santo Salvatore. La passione di Gesù fu al centro delle sue esperienze mistiche. Morì a Roma il 23 luglio 1373. Il progetto della fondatrice ebbe l'appoggio del re di Svezia e si attuò in ben 78 monasteri in tutt'Europa, nonostante le rigide regole geometriche. L'ordine fu approvato nel 1349 da Urbano V. Brigida venne canonizzata nel 1391, 18 anni dopo la morte.
Altri Santi del giorno
San Giovanni Cassiano
San Liborio Vescovo
Beati Martiri Spagnoli della Fraternità dei Sacerdoti Operai Diocesani del Cuore
Beati Martiri Spagnoli Passionisti di Daimiel
Beato Pedro Ruiz de los Paños y Ángel Sacerdote, martire, fondatore
Beato Vasil Hopko Vescovo greco-cattolico, martire

mercoledì 22 luglio 2009

Santi del giorno 22 luglio 2009

Santa Maria Maddalena (di Magdala)
Magdala, sec. I

Accanto alla Vergine Madre, Maria Maddalena fu tra le donne che collaborarono all'apostolato di Gesù e lo seguirono fino alla croce e al sepolcro. Secondo la testimonianza dei vangeli, ebbe il privilegio della prima apparizione di Gesù risorto e dallo stesso Signore ricevette l'incarico dell'annunzio pasquale ai fratelli.
Altri Santi del giorno
San Cirillo di Antiochia, Andrea e compagni Vescovo
San Filippo Evans Martire
San Gualtero (Gualtiero) Venerato a Lodi
San Teofilo il Giovane Martire

martedì 21 luglio 2009

Santi del giorno 21 luglio 2009

San Lorenzo da Brindisi, Sacerdote e dottore della Chiesa
Brindisi, 22 luglio 1559 - Lisbona, 22 luglio 1619

Ordinato sacerdote insegnò teologia . Prima fu superiore dei Cappuccini toscani, poi il predicatore agli ebrei di Roma. Incaricato di stabilire a Praga una sede missionaria, si guadagnò la venerazione perfino degli eretici. Generale del proprio Ordine, percorse l'Europa cattolica riordinandola e predicando contro l'eresia. Approfittò del prestigio che aveva presso ambasciatori e ministri imperiali per fare da pacere nelle controversie politiche del suo tempo, anche su incarico del pontefice. Uomo di vasta erudizione, fu scrittore copioso anche se occasionale. La sua Lutheranismi Hypotyposis, che lo rivela come uno dei più abili polemisti del periodo post-tridentino, é una confutazione radicale del luteranesimo.
Altri Santi del giorno
Sant' Alberico Crescitelli Missionario, martire
Sant' Arbogasto Vescovo
San Daniele Profeta
Santa Prassede di Roma Vergine e martire
San Vittore Martire a Marsiglia

lunedì 20 luglio 2009

Santi del giorno 20 luglio 2009

Sant'Apollinare di Ravenna, Vescovo e martire
m. 200?
Oggi il Martirologio Romano propone la memoria liturgica di Apollinare, patrono di Ravenna e dell'Emilia Romagna, la cui festa solenne é tradizionalmente celebrata il 23 luglio, data della sua morte. Che secondo Pietro Crisologo fu da martire. Vissuto ai tempi dell'impero bizantino d'Occidente, tra fine del II e inizi del III secolo, fu protovescovo di Ravenna e primo evangelizzatore della regione. A lui é dedicata la celebre basilica di Classe, famosa per i suoi mosaici bizantini (nella foto quello che ritrae il santo). In essa sono conservate le sue reliquie.
Altri Santi del giorno
Sant' Aurelio di Cartagine Vescovo
Beato Ceslao di Cracovia Domenicano
Sant' Elia Profeta
Beata Francisca del S. Cuore di Gesù Aldea Araujo Suora, martire in Spagna
Santa Marina (Margherita) d'Antiochia di Pisidia Vergine e martire
Beata Rita Dolores Pujalte Sanchez Suora, martire in Spagna
Santa Wang-Hoei (Rosa) Martire in Cina
San Wang-Tsong-Loung (Pietro) Martire in Cina
San Xi Guigi Martire in Cina

domenica 19 luglio 2009

Santi del giorno 19 luglio 2009

San Pietro Crisci da Foligno
m. 1323

Pietro Crisci da Foligno (morto nel 1323) fa parte dei cosiddetti «santi folli». Come il contemporaneo, e conterraneo, beato Iacopone da Todi. Davvero fu figura singolare: vestiva di sacco, i piedi nudi, e pregava guardando il sole, perché simbolo di Gesù. L'Inquisizione se ne interessò, ma la sua fede risultò limpida. Dopo una vita movimentata, si era convertito a 30 anni, vendendo i beni e addirittura se stesso come schiavo. Ma il padrone lo aveva liberato. La sua casa era divenuta la cattedrale di Foligno, dove aiutava nei servizi più umili. Dormiva sui gradini del campanile. E vi morì.
Altri Santi del giorno
Sant' Arsenio il Grande Eremita
Sant' Epafra di Colossi Vescovo e martire
San Felice di Verona Vescovo
San Kragon (Cragon) Martire in Egitto
Santa Macrina la Giovane Monaca
San Simmaco Papa

sabato 18 luglio 2009

Santi del giorno 18 luglio 2009

Sant' Arnolfo di Metz, Vescovo
Metz (?) (Francia), ca. 582 - Remiremont (Francia), 18 luglio 640-641
Di nobile famiglia, ebbe cariche amministrative sotto il re dell'Austrasia, Teodeberto. Si sposò ed ebbe due figli, uno dei quali fu Clodolfo, vescovo di Metz, mentre l'altro, Ansegiso, fu il primo dei grandi " maestri di palazzo " e quindi antenato dei Carolingi. Dopo aver riunito l'Austrasia ala neustrasia, benché laico, venne eletto vescovo, mantenendo la sua carica di consigliere a corte e di educatore del futuro re Dagoberto. Si dedicò comunque ad un'intensa attività pastorale. Dopo aver partecipato a due Concili, desideroso di una vita ascetica, finalmente ottenne da Dagoberto il permesso di entrare ad Habend, nella fondazione monastica di Romarico, un suo amico conte palatino che vi si era a sua volta ritirato.
Altri Santi del giorno
San Bruno di Segni Vescovo
San Federico di Utrecht Vescovo
Santa Marina di Orense Martire
San Materno di Milano Vescovo
Santa Sinforosa e sette figli Martire

venerdì 17 luglio 2009

Santi del giorno 17 luglio 2009

Sant'Alessio, Mendicante
sec. V

Fu un asceta mendicante di Edessa. Su di lui si sviluppò la leggenda di cui si sono impadroniti anche il teatro e la poesia. Secondo la tradizione siriaca e greca, e gli sarebbe stato un romano di famiglia ricca che avrebbe scelto la vita ascetica, mendicando alle porte della chiesa di Edessa (secondo il manoscritto siriaca della fine del V secolo, allontanandosi da Roma (secondo la tradizione greca). A Roma, nella Chiesa inferiore di San Clemente, ci sono pitture che rappresentano il suo ritorno a casa dopo 17 anni e il suo incontro con il padre, il quale non lo riconosce fino a quando il papa non scopre un segno della sua identità. Onorio III gli dedicò, nel 1217, la Chiesa sull'Aventino dove molti romani amano celebrare le proprie nozze.
Altri Santi del giorno
Sant' Ennodio di Pavia Vescovo
San Generoso di Tivoli Martire
San Koloman (Colman) Pellegrino
San Leone IV Papa
Santa Marcellina Vergine
Beato Pavol Peter Gojdic
Beate Teresa di Sant'Agostino e compagne Carmelitane di Compiegne Vergini e martiri

giovedì 16 luglio 2009

Santi del giorno 16 luglio 2009

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Memoria mariana di origine devozionale. Il titolo del Carmelo ricorda l'eredità spirituale di Elia profeta, come contemplativo e strenuo difensore dell'unico Dio di Israele. Sul monte Carmelo, nel secolo XII, si raccolsero alcuni eremiti nell'intento di dedicarsi giorno e notte alla lode di Dio sotto il patrocinio della beata Vergine Maria.
Altri Santi del giorno
San Giustiniano Venerato a Limoges

mercoledì 15 luglio 2009

Santi del giorno 15 luglio 2009

San Bonaventura, Vescovo e dottore della Chiesa
Bagnoregio, Viterbo, 1218 - Lione, Francia, 15 luglio 1274

Mistico e pensatore medievale, dottore allo studio di Parigi, diede forma di sintesi sapienziale alla teologia scolastica sulle orme di Agostino. L'espressione più matura di questo umanesimo teologico è nel 'Itinerario della mente a Dio'. Discepolo di san Franceso guidò con superiore saggezza il suo ordine (1257-1273), tanto da essere chiamato 'secondo fondatore e padre'. Vescovo e cardinale di Albano, partecipò al secondo Concilio di Lione e si adoperò per l'unità della Chiesa.
Altri Santi del giorno
Beata Angelina da Montegiove, detta anche da Marciano, da Corbara o da Foligno
Beata Anna Maria Javohey Fondatrice
San Baldovino (Balduino) da Rieti Abate
San Davide di Svezia (David di Vasteras) Monaco e vescovo
San Felice di Tubzak Vescovo e martire
San Plechelmo Vescovo missionario
San Pompilio Maria Pirrotti Confessore
Santa Valentina Venerata a Nevers
San Vladimiro di Kiev Principe

martedì 14 luglio 2009

Benedetta Bianchi Porro

Benedetta nasce a Dovadola (foto di Dovadola 395Kb e della casa natale 374Kb), piccolo paese in provincia di Forlì, dall'ingegner Guido Bianchi Porro e da Elsa Giammarchi, l'8 agosto 1936. E' la seconda di sei figli. Colpita a pochi mesi da poliomielite, resta con una gambina menomata. I ragazzetti del paese la chiamano "la zoppetta", ma lei non se ne offende: "dicono la verita' ".(foto di Benedetta a 2 anni, 268 Kb; da piccola, 365Kb; con la mamma, 281 Kb; a 4 anni, 291 Kb).
Allo scoppio della II guerra mondiale la sua famiglia sfolla a Casticciano (
foto 412Kb), presso Bertinoro.(foto di Benedetta con la famiglia nel 1941, 278 Kb; alle elementari, 374 Kb)
Nel 1944, quando la linea gotica viene travolta dall'avanzata anglo-americana, la Romagna e' percorsa dalle truppe tedesche in ritirata. Ma della guerra vi e' solo un bagliore riflesso nei diari che la bimba tiene diligentemente aggiornati, fin dai cinque anni, per volonta' materna. Si tratta di notazioni rapide, naturalmente rapportate alla sua eta', che riguardano piu' spesso la famiglia, la natura, i giochi, il primo confuso sbocciare dei sentimenti.(foto di
Benedetta a 7 anni, 375 Kb)
Benedetta e' una bimba sensibile e delicata, intelligente e volitiva. Gioca festosamente coi fratellini e con gli altri bambini, ma talora si ritrae in pensosi silenzi: sono i momenti in cui Benedetta guarda stupita il miracolo della vita che trionfa in tutte le cose, nei fiori, nei prati pieni di sole, nella sua piantina di ciliegio che innaffia quotidianamente, nell'aurora meravigliosa. Allora confida al suo diario la gioia delle sue scoperte. "C'e' l'universo incantevole. Che bello vivere!" Corre a vedere la mietitura del grano, si ferma incantata ad ascoltare il canto degli agricoltori, si confonde nelle aie dei contadini con gli altri bimbi, poi sale sul cipresso: "lassu' fra i suoi rami ho formato la mia casina".
Il ritorno alla pace rappresenta per la bimba di nove anni solo un'allegra avventura in piu': il trasloco a Forlì dove, eccettuato un breve soggiorno a Brescia, ospite della famiglia Rabotti, Benedetta rimarra' fino al '51.
La vita riprende tranquilla, in compagnia dei genitori e dei fratellini. Ha saltato una classe e studia dalle suore Dorotee. Sono anni sereni quelli trascorsi in Romagna; vita di provincia: le festicciole di compleanno, un po' di catechismo, le lezioni di pianoforte, il vestito bello la domenica.(foto di
Benedetta alle medie, 447 Kb)
"Ti ricordi, Manuela, come eravamo felici quando alla domenica la mamma ci portava a San Mercuriale e tutti volevamo stare attaccati a lei, come eravamo felici allora! E non sapevamo di esserlo".
Frequenta a Forlì la scuola media "Biondo Flavio" e il ginnasio. Nel '51 la famiglia Bianchi Porro si trasferisce a
Sirmione del Garda. Benedetta parla con entusiasmo della sua villa affacciata sul lago: "bianca, dalle persiane verdi, un terrazzo di legno sul davanti, cancello piccolo a lato le camere ampie e spaziose danno un senso di liberta'...". Sirmione e' bella, e alla ragazzina piace vivere nella sua villa tra gli ulivi, così come le piacciono le discussioni coi fratelli, la politica, lo sport, le lunghe nuotate nel lago, le voci, le risa, le barche, la gente, le cose. (Benedetta a 14 anni, 407 Kb)
Benedetta si appassiona a tutto; le piace molto studiare e trascorre ore al piano. Ma la sua ardente gioia di vivere ha un'ombra di tristezza, un presagio ineffabile, un nascosto tremore:"guardando questo spettacolo il mio animo e' preso da ricordi, e da un terribile bisogno di indefinito, di lontano, di silenzio. Un bisogno di essere fuori dal mondo, lontana da tutti, e un bisogno di qualcuno cui confidare i dolori della mia vita; di uno, insomma, che mi consoli. Basta, per confortarmi, alzare il pensiero a Dio".
Per evitare la malformazione alla schiena deve portare un busto che l’opprime e la condiziona.Comincia inoltre ad accusare una perdita dell’udito. Di giorno in giorno cresce l’inquietudine del suo spirito. Assetata d’amore, comunica ad Anna, la più cara amica dell’adolescenza, i suoi più profondi e delicati sentimenti. "Tu sei la mia prima amica e amica per me vuol dire qualcosa di piu' di quel che gli altri intendono. L’amica deve essere qualcosa di noi stessi e tu sei per me la meta' dell’anima mia, l’acqua in cui io mi specchio".
Quando per la lontananza non puo' godere della sua rasserenante presenza, Benedetta avverte ancora di piu' la solitudine interiore. La sordita' avanza. Si spegne il sussurro delle cose, la festa della vita: "... il cielo è grigio e nebbioso e le cose sono annoiate e piangono invece di ridere per la mia anima".Le si apre una vita nuda d’amore: quanti desideri e speranze destinati a morire!Rimpianto, smarrimento, angoscia. La prova si fa sempre più dura. Benedetta trema: "... temo che tutto sia illusione e l’illusione mi fa tremare piu' della disperazione".
Ad Anna, ancor piu' che alle pagine del suo diario, confida il tumulto del suo spirito. "Anch’io sono assetata di pace e desidero abbandonare le onde del mare e rifugiarmi nella quiete di un porto. Ma la mia barca e' fragile, le mie vele sono squarciate dal fulmine, i remi spezzati e la corrente mi trascina lontano".
Benedetta conosce il gelo dello scetticismo, l’allucinante paura del vuoto e invoca aiuto: "Sapessi, Anna, come ho bisogno del tuo aiuto. Desidero la verita', non desidero che questo, ma nessuno ne sa nulla".
Ma quella Verita' che lei cercava comincia a farsi sentire nella voce della sua anima. La tempesta a poco a poco si placa. In questa drammatica esperienza umana si prepara la sua risurrezione. Benedetta scopre dentro di se' la ricchezza della vita interiore. E’ in seconda liceo, al "Bagatta" di Desenzano quando annota nel diario: "Sono stata interrogata in latino; ogni tanto non capivo quello che il professore mi chiedeva. Che figura devo fare ogni tanto, ma cosa importa? Un giorno forse non capiro' niente di quello che gli altri dicono, ma sentiro' sempre la voce dell’anima mia: e questa e' la vera via che devo seguire".
Benedetta opera la scelta di una vita che trova il suo senso e la sua giustificazione nei valori dello spirito.
Autunno 1953. Dopo aver saltato la III liceo si iscrive all'Università di Milano; ha 17 anni. Il padre le suggerisce l'idea di laurearsi in Fisica e Benedetta, per compiacerlo, acconsente. Ma ben presto s'avvede di non essere fatta per quel genere di studi e passa a Medicina. "Affrontai il nuovo studio con ardore. Avevo sempre sognato di diventare medico. Voglio vivere, lottare, sacrificarmi per tutti gli uomini". La sordita' e' quasi totale. (
Tesserino universitario, 476 Kb)Benedetta e' costretta a farsi accompagnare dalla giovane amica Anna perche' risponda in sua vece all'appello.
Completamente sorda e costretta a far uso del bastone per una insorta difficolta' motoria, si appresta a diventare medico. Le difficolta' sono enormi ma e' decisa a resistere con tutte le sue forze per guarire e per riuscire: "Mi basterebbe di arrivare ad esercitare, anche come l’ultimo dei medici..."
1955: esame fondamentale del primo biennio. Benedetta attende trepidante che il professore le rivolga per iscritto le domande che non puo' piu' udire, ma il libretto universitario vola contro la porta. Nell’aula c'e' chi ride.Il professore grida: "Non si e' mai visto un medico sordo!"Benedetta, in silenzio, con le lacrime agli occhi, si alza, raccoglie il libretto e avvicinandosi al docente gli dice in tono pacato: "Scusi, professore, non volevo offenderLa". Alla mamma che le chiede l'esito dell'esame, Benedetta risponde: "Il professore e' stato buono perche' non mi ha rovinato il libretto". Per intervento del Rettore l'esame viene ridato; l'esito e' positivo e provvisoriamente le e' concesso di proseguire gli studi. (
Benedetta nel 1955, 278 Kb)
Natale 1956: si manifestano i primi, chiari, gravi sintomi di una malattia di cui, evidentemente, la sordita' e' solo una manifestazione.Dopo numerosi consulti, risultati peraltro vani a definire il genere della malattia, Benedetta riesce da sola a diagnosticare il suo terribile male:
neurofibromatosi diffusa.(Benedetta a 20 anni, 496 Kb; a Sirmione, 476 Kb)
27 giugno 1957: viene operata, per la prima volta, alla testa. Le radono il capo. Forse Benedetta, in quel momento, rivide uno scorcio della sua infanzia: il contadino, chiamato Natale, che in un piovoso giorno di settembre tagliava la lana ad una pecora mentre la nebbia saliva fino a ricoprire il piccolo paese di Bertinoro: "Mentre mi tagliavano i capelli, mi sentivo come un agnello cui tagliano la lana e pregavo il Signore che mi facesse forte e piccola. Il Signore, mamma, vuole da noi grandi cose. Ho sofferto tanto e ho domandato al Signore di essere una pecorella nelle sue mani".
Accenna a questa operazione in una lettera a Maria Grazia, amica carissima: "In occasione dell’operazione mi tagliarono i capelli a zero ed ora la mia testa assomiglia molto ad una spazzola per abiti... Ti confesso che a volte mi sento terribilmente depressa... Inoltre in seguito all'intervento, mi si e' paralizzato il facciale sinistro, sono semiparalizzata al viso; devo fare una plastica, ahime'! In tanto in attesa di tempi migliori (ma verranno?) sono costretta a interrompere gli studi: cosa mi costi, lo sa il cielo! Beh, pazienza, l’importante e' conservare la serenita' ".
E' tale la sua forza di volonta' che l’anno successivo, in autunno, riesce a sostenere con esito positivo gli esami di patologia medica e patologia chirurgica. Eppure "sapeva", tanto che un giorno, tornando vittoriosa ma disfatta da un esame, confida alla madre: "Si, mamma, anche questo e' andato bene, ma a che serve?... tra poco...". Dopo breve, infatti, la neurofibromatosi si sarebbe manifestata in tutta la tragicita' del suo rarissimo quadro.(
Benedetta a 21 anni, 412 Kb)
29 giugno 1959: Benedetta sostiene, con esito negativo, l'ultimo esame (Igiene). Non drammatizza neppure questo: "...il professore e' un pignolo che parte in curva per niente... beh, lo ridaro' !".
7 agosto: viene operata al midollo spinale. Da questo momento rimarra' totalmente paralizzata agli arti inferiori, costretta dapprima su di una poltrona, poi a letto per oltre quattro anni. A poco a poco perde il gusto, il tatto, l’odorato.In questi anni dolorosi Maria Grazia le e' accanto, sempre; silenziosamente l'aiuta. Benedetta le confida le sue fatiche di ogni giorno e la gioia segreta di certi istanti: "ho molte tentazioni sempre e tu prega per me. Se diro' delle cose a vuoto, domandaGli per me di farmi tacere. Mi accade di trovarmi a volte a terra, sotto il peso di una croce pesante. Allora Lo chiamo con amore, ai suoi piedi e Lui dolcemente mi fa posare la testa sul suo grembo. Capisci, Maria Grazia? Conosci tu la dolcezza di questi istanti?"
Tramite Maria Grazia, Nicoletta entra nella sfera degli amici di Benedetta e le sara' di grande aiuto spirituale.
Tanti altri amici approderanno a questa riva in una pienezza di comunione che fara' della sua stanza un "crocevia di vite". "Si andava in compagnia a trovarla. Il suo non era piu' un letto; al di la' di ogni evidenza Benedetta ci faceva dimenticare di essere presso una persona ammalata. Tutto il giorno, a turno, comunicavamo con lei; c'erano momenti in cui si rideva, sì, si cantava insieme, si recitava nona e vespro". (Dalla testimonianza di Paola). Gli amici le sono accanto nella sua grande spirituale avventura. Benedetta li ama tutti teneramente, profondamente, e insieme formano una cosa sola. Quando non possono andare a trovarla, giungono a lei, come un dono divino, le loro lettere.
"Cara Nicoletta, grazie della tua lettera. Mentre me la leggevano io pensavo mi fosse giunta una grazia e che tale gioia mi fosse scesa dal cielo... Dice S. Agostino. Ti ho gustato ed ora ho fame e sete di te; mi hai toccato ed ora ardo dal desiderio della tua pace".
Di questa sete e di questa fame sono brucianti le lettere che faticosamente Benedetta scrive agli amici e ai familiari:"... quanto a me, faccio la vita di sempre, pure a me sembra così completa... e' pero' vero che la vita in se' e per se' mi sembra un miracolo, e vorrei poter innalzare un inno di lode a Chi me l’ha data ... Certe volte mi chiedo se non sia io una di quelle cui molto e' stato dato e molto sara' chiesto..." (
A Pasqua con la famiglia, 494 Kb)
Nel maggio del '62 Benedetta parte, la prima volta, per Lourdes, col treno-ospedale dell’Unitalsi. E' grande il suo abbandono in Dio, anche se ha ancora un progetto tutto suo: "Desidero guarire per farmi suora. Ho fatto voto".. Al ritorno scrive: "Sono andata a chiedere la guarigione, ma il criterio di Dio supera il nostro ed Egli agisce sempre per il nostro bene". (
foto, 487 Kb)
Accanto a lei, davanti alla Grotta, una giovane donna paralizzata giace in barella: e' Maria D.B. Si dispera e piange. Benedetta la consola, poi le prende una mano e la stringe fra le sue, congiunte come in un’unica preghiera: "La Madonnina e' lì, la Madonna ti guarda. Maria! Diglielo alla Madonnina che ti aiuti", e si raccoglie in un profondo silenzio. Di lì a poco si vede Maria scendere dalla barella e camminare. Al ritorno Benedetta scrive:"Nel nostro pellegrinaggio abbiamo avuto una miracolata: che emozione e che gioia! La misericordia di Dio è senza limiti".
Benedetta riprende il suo faticoso salire, nella spoliazione sempre più grande di se': "...a Lourdes avevo una forte aridita', ma ne sono tornata con tanta fede e umilta'. Ci vuole umilta', cioe' riconoscersi poveri, per chiedere e per riconoscere la verita'..."
27 febbraio 1963. Clinica Citta' di Milano. Benedetta viene operata alla testa, per l’ultima volta. Ha paura. Maria Grazia le scrive le parole di Bernanos dal Diario di un curato di campagna, modificando lievemente il testo perche' non comprenda che il curato allude alla propria morte: "Se avro' paura, diro' senza vergogna - Ho paura - e il Signore sapra' rassicurarmi". Benedetta legge, e ripete queste parole a mezza voce, in completo abbandono, e ringrazia l’amica con straordinaria dolcezza.
28 febbraio 1963. E' il giorno più tragico e forse il piu' grande nella vita di Benedetta. Diventa cieca. Il viaggio nel mistero di Dio e' ormai compiuto. Seguono ore disperate: "...stava molto male; respirare le era penoso. Si agitava mentre le applicavano le fleboclisi, dolorose, nelle vene del dorso della mano sinistra. Usando l'altra sua mano, che le avevano lasciata libera, si cercava di "parlarle" per spiegarle di stare ferma. Con disperazione tentavamo, per la prima volta, di provare a "parlare" a lei, sorda e cieca, con l’alfabeto muto che conosceva, atteggiando le dita della sua mano a formare le singole lettere convenzionali. Ma non era ancora abituata a questo esercizio di eroica pazienza. Era disperata e ci respinse. Poi, quasi d’improvviso, l'invade una gran pace. La cecita', che fino al giorno prima era per lei un’ipotesi terrorizzante, ora e' una realta', un fatto, e Benedetta l’accetta, come espressione della volontà di Dio".. (dalla testimonianza di M. Grazia)
Sorda, totalmente paralizzata, cieca, Benedetta comunica con gli altri attraverso quel fil di voce che le e' rimasto e gli altri le "parlano" piegando le dita della sua mano destra e premendogliele sul corpo e sul volto secondo un alfabeto muto convenzionale. In questo modo le vengono trasmesse le lettere degli amici, le pagine dei libri, le notizie del mondo, i pensieri di tutti. Una mano e un fil di voce, unici ponti col mondo.
Una difficile serenità si riflette nelle lettere che Benedetta detta alla mamma per gli amici:A Franci: "... Nella tristezza della mia sordita', e nella piu' buia delle mie solitudini, ho cercato con la volonta' di essere serena per far fiorire il mio dolore; e cerco con la volonta' umile di riuscire ad essere come Lui vuole: piccola, piccola, come mi sento sinceramente quando riesco a vedere la Sua interminabile grandezza nella notte buia dei miei faticosi giorni".
Intanto, sopraggiunta l'estate, Benedetta viene trasportata a Lourdes, per il suo secondo ed estremo pellegrinaggio: "...vado ad attingere forza dalla Mamma celeste, poiche' non so abituarmi come vorrei a vivere felicemente nel buio, nell’attesa di una luce piu' viva e piu' calda del sole".Il miracolo di Lourdes, e' la scoperta della sua autentica vocazione alla croce: "...ed io mi sono accorta piu' che mai della ricchezza del mio stato e non desidero altro che conservarlo. E' stato questo per me il miracolo di Lourdes, quest’anno".
Chiusa in un deserto sconfinato, Benedetta canta la gioia di vivere e ringrazia senza fine il Signore per il meraviglioso dono della vita.Spesso ripete questo canto negro: A volte mi sento come un bimbo senza mamma a volte mi sento come un’aquila nell'aria. Una mattina luminosa e bella deporro' il mio fardello, distendero' le ali e fendero' l’aria, potrete seppellirmi all’est potrete seppellirmi all’ovest ma quella mattina gli angeli apriranno le grandi ali e io udro' le sante trombe suonare.
Poi venne l’ultima estate.Le voci del lago, lo splendore e il profumo dei fiori sono ormai l'eco d'un sogno. Nel paesaggio di tenebra, Benedetta ricerca il suo Dio: "...i giorni passano nell'attesa di Lui che io amo nell'aria, nel sole che non vedo piu', ma che sento ugualmente nel suo calore quando entra attraverso la finestra a scaldarmi le mani, nella pioggia che scende dal cielo a lavare la terra..."
Il 1 Novembre ‘63 l’amica Giuliana, di ritorno dalla processione al cimitero, sente di dover passare da Benedetta che, appena sa della sua presenza, si mostra ansiosa di comunicare: "Ti devo dire una cosa importante:... sono entrata in un cimitero di Romagna, c'era una sola tomba aperta, illuminata da una luce tanto forte che la mia vista non riusciva a sostenerla e in mezzo a questa luce ho visto una rosa bianca. Tu cosa ne dici?" A Giuliana che esitava a rispondere, Benedetta soggiunse: "Non parlarne con nessuno."Il racconto e' seguito anche dalla sorellina Carmen, presente a insaputa di Benedetta.
Si avvicina l'ultimo suo Natale, "e Benedetta diceva di pregare perche' in quella notte la pace scendesse sul mondo e diceva che lei aveva chiesto una grande grazia al Signore, di farla rinascere in quella notte con Lui. Io le portai un crocifisso. Benedetta volle toccarlo, poi disse - Anch'io così, ma sempre in letizia" (dalla testimonianza di Giuliana).
Già da tempo Benedetta si preparava al suo mistico Natale:"Adesso io cammino per la strada che conduce a Betlemme: alla stalla dove il Bimbo nasce, mistero di amore e di dolore."
A fine anno i suoi la trasportano a Milano, e' l’ultimo addio agli amici che l’attendono: "Mi sembra di essere desiderata e contesa: che ridere, Maria Grazia!"(
Benedetta 20 giorni prima della morte, 418Kb)
La realta' di questo avvento, della nascita di Cristo in lei, era anticipata nella lettera a padre Gabriele del luglio '63: " Nelle prove mi raccomando alla Madre che ha vissuto prove e durezze le piu' forti, perche' riesca a scuotermi e a generare dentro il mio cuore il suo figlio così vivo e vero come lo e' stato per Lei."
A Capodanno Benedetta deve lasciare Milano: di ritorno a Sirmione trova il telegramma di Roberto. La mamma glielo "trasmette" come al solito, attraverso la mano: "Congregavit nos in unum Christi amor. Exultemus"Queste parole la fanno trasalire di gioia e volgendosi alla mamma: "...Leggi adagio, mamma, la gioia e' troppo grande, e' la Chiesa che mi parla."
Poi sembra che perfino la Chiesa taccia, mentre Benedetta si avvia al suo Getsemani di solitudine: "Sai, mamma, per molti Benedetta e' gia' morta. Eppure molti mi ricorderanno; rimpiangeranno di non essermi stati accanto in quest’ora. La fine e' vicina, ma non dovrai mai sentirti sola, mamma; ti lascio tanti figli, tanti figli da guardare".
Benedetta sente avvicinarsi il momento dell'Incontro."In questi ultimissimi giorni sono peggiorata di salute; spero, percio', che la "chiamata" non si faccia attendere troppo... ti diro' che ho gia' sentito la voce dello Sposo. Sono lenta nelle preghiere, ma offro tutto, così come sono: Lui, che e' generato in me, voglia guidarmi fino in fondo"."Ti diro' anche che in questi giorni mi sento spesso piena di Spirito Santo".
Sirmione (
foto, 418Kb), mattino 23 gennaio 1964, giorno dello sposalizio della Vergine. Benedetta chiede alla madre di "leggerle" la pagina conclusiva, ove e' l’atto di offerta, de La storia di un’anima.di S.Teresa di Lisieux. La madre le e' accanto e per parlarle le muove lentamente la mano perche' Benedetta appare molto stanca. Un uccellino si posa sulla finestra; la mamma lo comunica a Benedetta che, priva da vari mesi anche della voce ridotta a penoso balbettio, intona una vecchia canzone: "Rondinella pellegrina". La sua voce limpida e nuova stupisce i presenti. Emilia, l’infermiera, piena di commozione esclama: "Signora, non sente, questa e' una voce che viene dal cielo. Benedetta muore!".Sono gli ultimi istanti della sua vita terrena.Una rosa bianca fiorisce fuori stagione nel giardino. Nell'apprenderlo dalla madre, Benedetta le dice, forse ricordando la visione comunicata all'amica Giuliana: "E' un dolce segno"..Aveva tante volte ripetuto: "Per coloro che credono, tutto e' segno".Poi chiede alla mamma di "trasmetterle" l'ultima lettera di Lucio che, citando S.Paolo, le parla del trionfo della croce. Ricorda anche lo studente di medicina che in un'amara lettera pubblicata su "Epoca" si professava incapace di amare e percio' di credere: "Mamma,...Epoca ... muoio ... digli ... gli voglio bene".E in un sussurro appena percettibile: "... Mamma... ricordi la leggenda?...".La madre non capisce e tace pensosa. Solo alcuni giorni dopo le tornera' alla mente la leggenda di Tagore: " Il mendicante e il re".
"Ero andato mendicando di uscio in uscio lungo il sentiero del villaggio, quando, nella lontananza, apparve il tuo aureo cocchio come un segno meraviglioso; io mi domandai: Chi sara' questo Re di tutti i re?Crebbero le mie speranze e pensai che i miei giorni tristi sarebbero finiti; stetti ad attendere che l’elemosina mi fosse data senza che la chiedessi, e che le ricchezze venissero sparse ovunque nella polvere.Il cocchio mi si fermo' accanto. Il tuo sguardo cadde su di me e scendesti con un sorriso. Sentivo che era giunto alfine il momento supremo della mia vita. Ma Tu, ad un tratto, mi stendesti la mano dritta dicendomi: - Cosa hai da darmi?- Ah!, qual gesto regale fu quello di stendere la tua palma per chiedere a un povero! Confuso ed esitante tirai fuori lentamente dalla mia bisaccia un acino di grano e te lo diedi.Ma qual non fu la mia sorpresa quando, sul finir del giorno, vuotai per terra la mia bisaccia e trovai nello scarso mucchietto un granellino d’oro!Piansi amaramente di non aver avuto il cuore di darti tutto quello che possedevo".(Rabindranath Tagore)
Benedetta aveva dato tutto.L'ultima sua parola fu "Grazie".

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Pensieri di Benedetta

Preghiera per la glorificazione di Benedetta Bianchi Porro

Padre nostro, noi ti ringraziamo per averci donato in Benedetta una cara sorella. Attraverso la gioia e il dolore di cui hai riempito la sua breve giornata terrena, Tu l’hai plasmata quale immagine viva del tuo Figlio. Con Benedetta al nostro fianco ti chiediamo,Padre, di poterci sentire più vicini a te e ai fratelli, nell’amore, nel dolore e nella speranza. In una accettazione piena e incondizionata del tuo disegno. Fa che la sua testimonianza così radicale della potenza salvifica della croce c’insegni che il dolore è grazia e che la tua volontà è gioia. Concedi, o Padre, la luce del tuo Spirito alla Chiesa, affinché possa riconoscere Benedetta fra i testimoni esemplari del tuo amore.
Questa grazia………….. che per sua intercessione umilmente ti chiedo, possa contribuire alla glorificazione della tua serva Benedetta. Amen
con approvazione ecclesiastica

Segnalateci Eventuali grazie ricevute per intercessione di Benedetta: sono essenziali perché possa procedere la causa di beatificazione della nostra Venerabile.
Postulatore della Causa di Beatificazione Mons. FRANCESCO ROSSO
Palazzo della Canonica - 00120 Città del Vaticano
Per comunicare con noi, per richiedere libri o altro materiale potete
rivolgervi a: AMICI DI BENEDETTA
Casella postale 62 - 47013 Dovadola (FC) - Tel. 0543 934800 - C.C.P. 14097471
Posta elettronica: amiciben@gmail.com oppure benedetta@benedetta.it –
http: //www.benedetta.it.

Santi del giorno 14 luglio 2009

San Camillo de Lellis, Sacerdote
Bucchianico (Chieti), 25 maggio 1550 - Roma, 14 luglio 1614
Di nobile famiglia, fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise a servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell'Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote, fondò la "Compagnia dei ministri degli infermi", oggi in tutto il mondo. Il suo ordine si distinse da altri simili non solo per la croce rossa sul petto ma per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa. Egli pose attenzione unicamente malati, ponendo le basi alla figura dell'infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi.
Altri Santi del giorno
Beato Bonifacio di Savoia Monaco certosino e arcivescovo di Canterbury
San Ciro di Cartagine Vescovo e martire
San Francesco Solano
San Giusto Martire
San Guido (Wido) d'Acqui Vescovo
Beato Hroznata (Hrornata) Martire premostratense
San Liberto Martire venerato a Saint-Trond
Santa Lupercilla
Santa Toscana Vedova

lunedì 13 luglio 2009

Santi del giorno 13 luglio 2009

Sant' Enrico II, Imperatore
973 - Bamberga, Germania, 13 luglio 1024
Duca di Baviera, fu coronato imperatore nel 1014 da Benedetto VIII. Insieme con la sposa santa Cunegonda ispirò la sua vita ad un alto modello di religiosità e integrità di costumi. Regnò, sollecito del benessere del suo popolo, attento sempre a promuoverne l'elevazione umana e cristiana. Dietro sua insistenza il papa Benedetto VIII prescrisse il Credo nella Messa delle domeniche e delle feste principali.
Altri Santi del giorno
Sant' Anacleto
Beato Carlos Manuel Rodríguez Santiago Laico portoricano
Santa Clelia Barbieri
Beato Giacomo (Iacopo) da Varazze Arcivescovo di Genova
Santa Giovanna Fernandez Solar (Teresa di Gesù delle Ande)
San Sila - Silvano Discepolo degli Apostoli
Santa Teresa di Gesù (di Los Andes) Monaca carmelitana

sabato 11 luglio 2009

Santi del giorno 12 luglio 2009

San Giovanni Gualberto, Abate
Firenze, 985/995 - Passignano Val di Pesa (FI), 12 luglio 1073

I dati certi sulla sua vita, al di là della leggenda, sono pochi. Monaco di San Miniato, dopo aver denunciato il proprio abate per simonia, abbandonò il convento alla ricerca di un nuovo monastero. Giunto a Vallombrosa, un luogo isolato sull' Appennino, con l'appoggio dell'abate di Settimo, diede origine con i monaci che avevano abbandonato S. Miniato, ad una comunità che si ingrandì anche per il sopraggiungere di laici da Firenze. Accettata con riluttanza la carica di abate, Giovanni fondò l'Ordine dei Vallombrosani. Egli volle ritornare agli insegnamenti degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, di San Basilio e di San Benedetto, accentuando gli aspetti della povertà e del lavoro manuale, impegnandosi decisamente e direttamente alla riforma dei monasteri.
Altri Santi del giorno
Sant' Arduino di Fontenelle
Sant' Ermagora di Aquileia Vescovo
San Felice Martire
San Fortunato Diacono e martire
San Giovanni Jones
San Giovanni Wall
San Leone I Secondo Abate di Cava
Santa Marciana di Cesarea di Mauritania Martire
Beato Mariano di Gesù Euse Hoyos
San Nabore Martire
San Paolino di Lucca Vescovo e martire
Santa Veronica Pia donna

venerdì 10 luglio 2009

Santi del giorno 11 luglio 2009

San Benedetto da Norcia, Abate, patrono d'Europa
Norcia (Perugia), ca. 480 - Montecassino (Frosinone), 21 marzo 543/560

E' il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, passò alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino. la sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Paolo VI lo proclamò patrono d'Europa (24 ottobre 1964). La sua memoria, a causa della Quaresima, è stata trasferita dalla data tradizionale del 21 marzo, ritenuto il giorno della sua morte, all'11 luglio, giorno in cui fin dall'alto Medioevo in alcuni luoghi si faceva un particolare ricordo del santo.
Altri Santi del giorno
San Drostano di Deer Monaco
Sant' Olga di Kiev Granduchessa
San Pio I Papa e martire
San Savino Martire venerato ad Antigny

giovedì 9 luglio 2009

Santi del giorno 10 luglio 2009

Sant' Antonio Pecierskij
Lubec (presso Cernigov, Ucraina), 983 - Kiev (Ucraina), 10 luglio 1073

Antonio è il suo secondo nome, quello assunto da monaco: prima si chiamava Antipa. Pecierskij è invece una sorta di soprannome. Vuol dire "delle grotte" e si riferisce sia a quella scavata da lui come ìcellaî nella valle del Dnjepr presso Kiev, sia alle molte altre che per impulso suo scavarono via via altri uomini di preghiera, attirati in quei luoghi dalla sua fama di santità. E felici di imparare da quest'uomo che "non si mostrava mai ingiusto nè arrabbiato... ed era sempre compassionevole e silenzioso, pieno di misericordia con tutti". Perfino con i briganti: offriva benevolenza e cibo anche a loro.
Altri Santi del giorno
Sant' Amalberga Vergine
Sant' Amalberga di Maubeuge Vedova e monaca
Beato Pacifico
San Paterniano Vescovo
San Pietro (Vincioli) da Perugia Monaco
Santa Rufina Martire
Santa Seconda Martire