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Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.

Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità.

Maria SS. di Montevergine

S. Ignazio di Loyola

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S. Rita

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S. Lucia

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Camminiamo sulla strada

domenica 30 ottobre 2011

Sabato della XXX Settimana del Tempo Ordinario

Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.










Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.





Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Lc 14,1.7-1

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Quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto

Gesù non è un uomo che vive nel cielo - anche lì vi è una gerarchia: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, la Vergine Maria, e poi via, via secondo il grado di santità e di beatitudine dovuto ai meriti di una vita interamente consacrata alla verità e all'amore - dove non vi è invidia, superbia, gelosia, culto di sé, altre cose che creano risentimento, dispiaceri, delusioni, divisioni, contrasti, inimicizie e cose del genere.
Gesù è uomo profondamente immerso nelle cose di questo mondo e sa che vi è un ordine sociale, civile, religioso da rispettare. La comunità degli uomini vive di regole umane. Queste non si possono abolire, abrogare, cancellare per legge, per decreto, per imposizione dall'alto. Poiché nessuno le potrà mai togliere, essa devono essere rispettate, osservate, vissute. Gesù non vuole i suoi discepoli arroganti, prepotenti, superbi, alla ricerca dei primi posti da occupare. Li vuole invece umili, sottomessi, servi di tutti, capaci di rispetto, onore, gloria da conferire a quanti vengono prima di loro o sono superiori a loro per cariche, mansioni, amicizie e altro.
Anche San Paolo dona questa regola di sano e giusto comportamento: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità" (Rom 12,1-13). Turbare per superbia e arrivismo, invidia e gelosia, stoltezza ed insipienza, il cammino sociale e civile di una comunità non è cosa santa per un discepolo di Gesù. Non corrisponde alla sua vera natura.
Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Ecco l'insegnamento di Gesù: il posto nella Chiesa e nella società lo assegna solo il Signore. Da Lui ognuno lo deve attendere. Il Signore è però imperscrutabile nel suo mistero. Ignoriamo tempi, momenti, luoghi della sua scelta. Se però noi ci mettiamo sempre all'ultimo posto, noi siamo sempre al posto che Dio ci ha assegnato e siamo sicuri di fare la sua volontà. Vivendo nel nostro posto, possiamo fare tutto il bene che Lui si attende. Se poi è sua volontà che veniamo messi in altri posti, di più grande responsabilità, nella Chiesa e nella società civile, sarà Lui a spianare la strada. Come? Anche questo fa parte del suo mistero imperscrutabile. Quando noi non abbiamo fatto nulla perché questo avvenga ed avviene, allora lì vi è il dito di Dio. In questo caso, e solo in questo caso, noi siamo certi che quanto stiamo vivendo è purissima volontà del Signore nostro Dio. Questa certezza il discepolo di Gesù deve sempre possedere.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, dateci sempre l'ultimo posto. Movimento Apostolico - rito romano

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